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1 posted on 12/12/2017 8:04:51 AM PST by BenLurkin
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In Italia, il Ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato lo stato d’emergenza. “La fornitura di gas ai consumatori italiani è comunque assicurata in quanto la mancata importazione viene coperta da una maggiore erogazione di gas dagli stoccaggi nazionali di gas in sotterraneo - si legge nel comunicato -. In base al Regolamento europeo e al Piano di emergenza nazionale, il Ministero ha pertanto dichiarato lo stato di emergenza e monitora costantemente la situazione, in contatto con gli operatori interessati, al fine di verificare i tempi necessari per la ripresa dei flussi”.

Il ministro Carlo Calenda ha evidenziato l’importanza di un’alternativa come il Tap, il gasdotto Trans-adriatico che porterà in Italia di gas naturale proveniente dall’area del Mar Caspio, in particolare dall’Azerbaigian: “Oggi c’è stato un incidente serio sul gas in Austria - le parole del ministro durante la presentazione di un libro -, vuol dire che abbiamo un problema serio di forniture, con una grande concentrazione di forniture dalla Russia. Il gasdotto Tap serve a questo: se avessimo il Tap non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, lo stato d’emergenza”. E’ il caso di ricordare che il Tap, dopo aver attraversato Grecia e Albania, approda sulle coste leccesi, nell’area di Melendugno, dove il progetto è contestato da sindaci, ambientalisti e intellettuali.

L’esplosione ha determinato una interruzione nella distribuzione del gas che interessa direttamente l’Italia, con la conseguenza più che probabile di un innalzamento dei prezzi. Attraverso Baumgarten transita infatti il 10 per cento della domanda europea di gas naturale, per un volume di circa 40 miliardi di metri cubi l’anno (dati 2015). Gas soprattutto russo, perché la centrale è il terminale del gasdotto di Urengoy-Uzhgorod, che collega la Russia all’Europa passando attraverso l’Ucraina, con una portata potenziale da 140 miliardi di metri cubi l’anno. E da Baumgarten, al cuore di una rete di gasdotti secondari, il gas arriva in Italia, Francia, Germania, Croazia, Slovenia ed Europa orientale.

L’impianto fa capo alla società Central European Gas Hub (Cegh), a sua volta controllata da Omv (65%), Wiener Boerse (20%) ed Eustream (15%). Ed è gestito da Gas Connect Austria, che ha lanciato l’allarme: il transito del gas attraverso l’Austria verso sud e sud-est è compromesso, “i gestori dei gasdotti vicini sono stati

http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/12/news/austria_esplosione_impianto_gas_baumgarten-183872450/


2 posted on 12/12/2017 8:08:11 AM PST by BenLurkin (The above is not a statement of fact. It is either satire or opinion. Or both.)
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