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LENTEN STATIONS [Stational Churches for Lent] (Catholic Caucus)
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Posted on 02/25/2009 9:53:21 PM PST by Salvation

LENTEN STATIONS

S. Lorenzo in Lucina S. Maria in Domnica, "La Navicella" SS. Giovanni e Paolo S. Lorenzo in Panisperna 

   

LENTEN SEASON
STATIONAL CHURCHES
 
 
Ash Wednesday
Thursday
Friday
Saturday
I Sunday of Lent
 
 
Monday
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Wednesday
Thursday
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II Sunday of Lent 
 
 
Monday 
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III Sunday of Lent
 
 
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IV Sunday of Lent
 
 
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V Sunday of Lent 
 
 
Monday 
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Saturday
 
 
HOLY WEEK
 
Palm Sunday
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Tuesday
Wednesday
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Saturday
Easter Sunday
 
 
EASTER SEASON 
 
Monday
Tuesday
Wednesday
Thursday
Friday
Saturday
II Easter Sunday (in Albis)

  
The Academy is preparing a liturgical book, with a brief story of each station. It will be completed and will include a guide to the liturgies in Latin and Italian in order to better follow the stations throughout the Lenten journey.



TOPICS: Catholic; Prayer; Theology; Worship
KEYWORDS: catholic; catholiclist; lent
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 Stazione a San Paolo fuori le Mura

San Paolo fuori le Mura

Mercoledì della IV settimana di Quaresima
   

L’odierna stazione era qui presso la tomba di Paolo dove avveniva il terzo “scrutinia” degli aspiranti al battesimo: non bisogna mai dimenticare che anticamente la Quaresima era innanzi tutto l’immediata preparazione al battesimo dei neofiti, che venivano ammessi per la prima volta ad ascoltare la parola di Dio in una funzione liturgica chiamata "In aperitione aurium". 

Prospicienti sono le catacombe di Comodilla, dove loculi inviolati dei Martiri e i graffiti testimoniano la fede dei primi cristiani.

La basilica non era quella attuale, ma quella detta “dei tre imperatori” perché decisa a norma di decreto e iniziata dagli imperatori Valentiniano, Teodosio ed Arcadio nell’anno 384. Era una meraviglia!

Vi sono capolavori di artisti antichi come l'arco trionfale di Galla Placidia, come Pietro Cavallini, come Arnoldo di Cambio autore della cappella del Crocifisso, come il Poletti che ricostruì il tempio andato distrutto dopo l'incendio accidentale scaturito dai resti di un braciere che, nel sottotetto, rianimato da un vento impetuoso, trovò facile esca nelle grosse antiche travi di cedro del Libano. Il pontefice di allora Pio VII, morente nel palazzo del Quirinale, venne pietosamente tenuto all'oscuro dell'immane disastro.

All'interno sono tuttora visibili alcuni capolavori come il mirabile candelabro pasquale opera del Vassalletto, il quadriportico del Calderini denso di levigate colonne, che sulla lucentissima facciata acquista bagliori di fiamma al cader del sole; la preziosissima opera del chiostro, la nuovissima porta del Maraini, che ritrae Pietro e Paolo. Alla luce penetrante dalle alabastrine finestre il pellegrino è chiamato qui a mirare la luce di Cristo per esserne illuminato e riscaldato nello spirito.             

       St. Paul outside the Walls


41 posted on 03/25/2009 11:05:56 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Martino ai Monti
 

Giovedì della IV settimana di Quaresima 

         

Era questo il “Titulus Equitii”, una grande cappella domestica della prima metà del III secolo che il prete Equizio, secondo gli studi fatti sui materiali e le tecniche di costruzione, vissuto al tempo dei Severi, fece qui costruire e che quindi è uno dei più antichi luoghi di culto.

San Silvestro, all'inizio della pace costantiniana, eresse sopra questa dimora una chiesa; fu poi Papa Simmaco (498-514), a costruirvi accanto due celebri oratori dedicati uno a San Martino di Tours e l’altro San Silvestro papa.

Sergio I ne intraprese un completo rifacimento che fu continuato da Leone IV che al restauro volle annettere alla chiesa un cenobio di monaci. L'attuale chiesa è del 1650, restaurata poi nel 1780.

Scendendo la gradinata è possibile ammirare gli oscuri meandri della Domus Aequitia del titolo del prete Equizio. Qui sono conservati i ricordi di Martiri antichi, qui trasportati nel secolo IX, dai cimiteri suburbani. 

Risalendo nella basilica si ammira il baldacchino dell'altare maggiore di Pietro da Cortona che ha ideato le laterali gradinate convergenti. Le navate invece sono affrescate a Gaspare Poussin con paesaggi della campagna romana. Nella navata di sinistra sono gli affreschi di Filippo Gagliardi rappresentanti l'interno della basilica di San Giovanni in Laterano prima del rinnovamento borrominiano, nonché l'antica basilica di San Pietro. Importante inoltre è l'affresco, che rappresenta la riunione del concilio di Nicea del 325 dopo Cristo, in cui fu condannata l'eresia di Ario, con in calce l'iscrizione celebrativa del Baronio.  

In questo tempio di Martino e Silvestro l'odierna peregrinazione stazionale parla al fedele della sua resurrezione in Cristo. 

Ss. Silvestro e Martino ai Monti

42 posted on 03/26/2009 9:19:06 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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 Stazione a San Eusebio

San Eusebio

Venerdì della IV settimana di Quaresima

  

Il titolo di San Eusebio sorge presso i ruderi della mostra dell'acqua alessandrina in località chiamata, fin dai tempi antichi, "trofei di Mario".

Chi vede in un angolo rientrante di piazza Vittorio, questa chiesa appollaiata sulla gradinata come una palafitta, difficilmente ne immagina la gloriosa storia. Fu la casa del coraggioso prete Eusebio condannato lì dentro a morire di fame dall’imperatore ariano Costanzo II. Nell’anno 357 per venerazione a questo martire diventò il “Titulus Eusebii” attestato poi nei Sinodi.

Vi era qui una grande fossa comune per schiavi e derelitti che non possedevano tomba. E’ Orazio a descrivere con atroce realismo la campagna biancheggiante di ossa invasa da cani e da streghe. Quando Mecenate qui costruì la sua villa di cui oggi ancora resta l’auditorium, Orazio dirà finalmente: “Si può ora abitare su un Esquilino risanato”.

Fu Gregorio IX nel 1230 a costruire qui una chiesa di cui resta ancora l’abside e il campanile di tipo romano. L’attuale sistemazione risale al 1719. All'epoca, Raffaele Mengs ne raffigurò la gloria del Martire Eusebio.

Questa chiesa naturalmente, posta sull'attuale piazza è importante anello di congiunzione tra il Laterano e la basilica Liberiana.

Da quando la chiesa di Sant’Antonio abate diventò la cappella del Russicum, è qui che il 17 gennaio vengono benedetti gli animali.

S. Eusebio all'Esquilino

 


43 posted on 03/27/2009 11:32:24 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Nicola in Carcere
 

Sabato della IV settimana di Quaresima

 

Questa zona pianeggiante, che dal Tevere arriva alle propaggini del Campidoglio, del Palatino e dell’Aventino, fu sempre importante nella vita della città di Roma; infatti è zona di abitazioni antichissime quali l'area di Sant’Omobono, l'area di commercio con il porto tiberino, e qui vi è il primo ponte “Sublicio”, il foro boario, il foro olitorio o delle verdure.

Vi furono qui anche templi antichi, come quello Etrusco della “Mater Matuta”, quello di “Portunus”, oggi chiamato della fortuna virile, e molti altri più recenti.

Alcuni furono poi demoliti per costruire per esempio il Teatro Marcello. Sui ruderi di tre di essi (probabilmente Ianus, Spes, Iuno Sospita) sorse questa chiesa - una delle sessanta - dedicata al Vescovo di Mira San Nicola. 

Sorse sul luogo dove Servio Tullio forse, eresse la pubblica prigione nelle latomie del Campidoglio. La chiesa non ha perduto la sua primitiva linea basilicale, nonostante i restauri di Bonifacio IV, Felice I, Nicolò II e Alessandro VI. Il Cardinale Pietro Aldobrandini ne affidò poi il completo rifacimento a Giacomo Della Porta.

Sotto l'altare maggiore si venerano i corpi dei Martiri della via Portuense, Faustino e Beatrice.

La liturgia odierna si ispira ai sentimenti che dentro di essi i catecumeni custodivano avvicinandosi al giorno del battesimo.

   S. Nicola in Carcere


44 posted on 03/29/2009 11:07:18 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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 Stazione a San Pietro in Vaticano

San Pietro in Vaticano 

Domenica V di Quaresima 

 

Quando Domenico Fontana “voltò” finalmente San Pietro (dietro la spinta di Sisto V, aveva fatto in 22 mesi, quanto aspettava da 54 anni!) sotto l’immensa cupola vi erano gli enormi pilastri michelangioleschi completamente spogli. Il Bernini ebbe la splendida idea, se fu sua, di farne dei “reliquiari” per le principali reliquie in possesso della basilica. Costruì in alto delle loggette per l’esposizione, utilizzando le colonnine tortili del sacello costantiniano, che saranno il modello di quelle che farà fondere in bronzo per il suo “baldacchino”. In basso delle grandi statue dovevano indicare di che cosa si trattava. Scolpì egli stesso la statua di “San Longino” (reliquia: la Santa Lancia) e disegnò le altre Sant’Andrea (reliquia la sua croce), Sant’Elena (reliquia legno della vera Croce), la Veronica (reliquia il velo della Veronica, la più prestigiosa delle reliquie della basilica). Ancora oggi, in questa occasione, si dà la benedizione con queste insigni reliquie.

La basilica vaticana, nel giorno d'inizio del cammino di Cristo verso il Calvario con le tante reliquie della sua Passione, che qui sono conservate, meglio favorisce la meditazione del cristiano, che, sotto la volta della cupola michelangiolesca, riflette sulla croce "ara dell'olocausto divino".

St. Peter in the Vatican

45 posted on 03/29/2009 11:08:55 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Crisogono 
 

Lunedì della V settimana di Quaresima

 

L'odierna stazione è dedicata ad un martire tra i più onorati della primitiva cristianità. Fu costruita sopra l'abitazione dello stesso martire greco ed è probabilmente costantiniana. Nel 731 Papa Gregorio III la restaurò con grandi colonne di porfido e attiguamente vi eresse un monastero dedicato a San Lorenzo.

L'attuale basilica di San Crisogono si deve al Cardinale Scipione Borghese, che nel '600 ne ordinò la sistemazione a Giambattista Soria, dopo i ritocchi voluti dal Cardinal Giovanni da Crema nel XII secolo.

Il "titutus Chrysogoni" è relativo alla primitiva basilica fatta costruire sette metri di profondità dal livello stradale su resti di edifici imperiali. Gli scavi, che è possibile visitare, mostrano l'ampia abside con lo zoccolo decorato da clipei e da losanghe e similmente sono visibili due navatelle laterali e il nartece.

Questi resti furono scoperti dallo studioso Marucchi, che fu altro cofondatore del Collegium Cultorum Martyrum.

Il nome di Crisogono, invitto martire di Cristo, figura nel canone della Messa e l'odierna liturgia suggerisce l'invocazione al Maestro perché conceda al popolo la salute dell'anima e del corpo.

    S. Crisogono in Trastevere


46 posted on 03/31/2009 5:10:12 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a Santa Maria in via Lata
 

Martedì della V settimana di Quaresima 

        

Nei Messali e negli Ordines più antichi di questa Stazione il titolo è “ad Petrum Cyriacum”, già attestato nel V e VI secolo che si trovava “vicino alle Terme di Diocleziano” nella zona della attuale via XX Settembre.

Della chiesa primitiva esistono notevoli avanzi nei sotterranei. Qui gli antichi vollero riconoscere la "custodia militaris" della quale parla l'Apostolo delle genti, dopo essere sbarcato a Pozzuoli giunse a Roma e per due anni qui rimase a ricevere i cristiani a dar loro consigli e anche a scrivere lettere.

Analoga antica tradizione vuole che qui soggiornassero pure San Pietro e gli evangelisti Luca e Giovanni.

Entrando nel tempio attraverso il vestibolo della facciata commissionata a Pietro da Cortona da papa Alessandro VII la chiesa mostra opere d'arte e le monumentali tombe dei Bonaparte. Qui vennero trasportate nell'alto medioevo le reliquie del Martire Ciriaco dalla via Ostiense.

La stazione odierna fissata tra una delle più belle chiese del centro di Roma, porta ad elevare lo spirito in un inno secolare di gloria verso la Vergine e, con le reliquie dei Martiri qui venerati, rammenta come sia necessario cercare il Signore per ascoltare la sua parola e amarlo sempre più.

  

S. Ciriaco (S. Maria in via Lata al Corso)

47 posted on 04/01/2009 11:03:45 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Marcello al Corso
 

Mercoledì della V settimana di Quaresima

      

Di una prima basilica, orientata all'opposto dell'attuale, già si parla nell'VII secolo.

L'attuale tempio di San Marcello è ricco di opere d'arte. La sua ricostruzione fatta dopo l'incendio del 1519, che lo distrusse completamente, mette in risalto gli affreschi di Pierin del Vaga e di Daniele da Volterra, di Pellegrino Tibaldi e di Federico Zuccari. Virginio Vespignani poi nel 1874 ripristinò con grande maestria il tempio nell'armonia delle linee volute da Jacopo Sansovino.

All'ingresso è visibile la tomba del Cardinale Michiel, eretta su cataste di libri di marmo per indicare i 730 codici da lui donati alla chiesa.

Si entra nella cappella del grande Crocifisso ligneo del 1400, che rimase intatto dopo l'incendio e che poggia su altare ricco di reliquie di martiri. Al centro riposa il pontefice Marcello, il cui nome è associato ancora a quello della matrona Lucina, che qui ebbe le sue dimore e che poi convertì in chiese, dove probabilmente quel pontefice esercitò il suo alto ministero. Ma l'imperatore Massenzio lo condannò trasformando quella abitazione in stalla. San Marcello qui morì di stenti tra le bestie del "catabulum" e la stessa Lucina volle seppellirlo nel cimitero di Priscilla, dal quale poi fu riportato qui nel suo titolo.

La liturgia odierna di questa chiesa stazionale è un insieme di passione e di resurrezione. Parla con tanti accenti della morte del Cristo, ma con altrettanti del suo trionfo.   

S. Marcello al Corso

48 posted on 04/01/2009 11:05:15 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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To: Salvation
Home of the American Catholic Church in Rome
http://www.santasusanna.org/
49 posted on 04/01/2009 8:30:41 PM PDT by Coleus (Abortion, Euthanasia & FOCA - - don't Obama and the Democrats just kill ya!)
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Stazione a Sant'Apollinare

Sant'Apollinare

Giovedì della V settimana di Quaresima

La diaconia di Sant'Apollinare Martire, Vescovo di Ravenna, è una delle non poche chiese, che, in Roma al tempo dell'esarcato bizantino, vennero dedicate al discepolo prediletto di San Pietro, che da lui fu ordinato Vescovo e mandato ad evangelizzare la Romagna. 

Per questo motivo sia a San Giovanni in Laterano come a San Pietro (nell’atrio dell’antica basilica), vi era una cappella di rappresentanza dedicata a Sant’Apollinare.    

La chiesa è ricordata per la prima volta nella biografia di Adriano I verso l'anno 780; successivamente Leone X eresse il tempio in titolo e SistoV tolse il privilegio. Fu poi restaurata da Alessandro VI e Benedetto XIV (1740-1758), che lo fece riedificare da Ferdinando Fuga.

Va ricordato che sul portico esterno della chiesa è affrescata la Regina degli Apostoli che dipinse forse il Perugino, ma certamente di scuola umbra.

Il suo alto campanile cosmatesco domina le rovine del foro. Nella chiesa riposano anche i martiri della via Latina: Nemesio, Olimpio, Simpronio, Esuperia e Teodulo che vennero qui trasferiti nel 999 dal pontefice Gregorio V.

Sull'architrave dell'antica chiesa era scritto "currite Christicolae templum ingredite cuncti. Sit pax intranti, redeunti gratia sancti" e per questo, ossequienti all'invito in questo tempio, si entra per cercare la pace e trovare la grazia dei Santi.

S. Apollinare in Campo Marzio
 

50 posted on 04/02/2009 9:44:43 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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To: Coleus

Do you mean the Roman Catholic Church headquarters for Americans in Rome>

Or are you talking about a break off group — American Catholic Church?


51 posted on 04/02/2009 9:46:08 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a Santo Stefano al Celio (Rotondo)
 

Venerdì della V settimana di Quaresima 

  

Il tempio di Santo Stefano "in Celio monte" o Rotondo come era chiamato dai romani conserva forse la stessa forma del Macellum Magnum di Nerone.

Al centro s'impernia l'altare visibile da ogni parte con attorno una trionfale epopea dei martiri.

Un frammento della mappa di Roma “forma urbis” di Settimio Severo prima, e poi gli scavi recentissimi visitabili sia sotto come accanto alla basilica, escludono tale identificazione.

Qui c’erano i “Castra peregrina”, caserme per soldati di passaggio o ausiliari temporaneamente comandati a Roma. Per essi, nel II – III sec., era stato costruito anche un interessante Mitreo.

Il grandissimo edificio è quindi, opera interamente cristiana, ed è quello consacrato da Papa Simplicio (468-83) nel 470, dove all'interno sono venerati i Martiri Primo e Feliciano, che Papa Teodoro trasferì in questa chiesa erigendo loro un oratorio di cui è visibile solo l'abside musiva.

L’edificio però aveva un anello in più con un diametro molto maggiore. L’anello fu soppresso, sembra, nel sec. XV dal grande Leon Battista Alberti che qui iniziò la carriera di architetto, per l’impossibilità a conservarlo. La cosa più conosciuta di questa chiesa è però il “martirologio” del Pomarancio che ha affrescato questa storia di sangue intorno al giro di pareti senza alcun eufemismo artistico ma con terribile verismo.

All'uscita del tempio è visibile il Colosseo dove furono martirizzati molti cristiani. 

   

S. Stefano al Celio

52 posted on 04/04/2009 10:33:22 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Giovanni a Porta Latina 

 

Sabato della quinta settimana di Quaresima

Oggi la stazione di San Giovanni a Porta Latina rivela una particolare luce della fede. Sorse nel V secolo il tempio che più volte venne rifatto. Il campanile del 772 si conserva ancora unitamente a dodici colonne di porfido e altre di marmi chiari o scanalati.

Sono anche visibili frammenti di epigrafi e avanzi di affreschi medioevali che appaiono sotto le nere capriate.

Questa chiesa, che fu ricordata da San Gregorio Magno, possiede capolavori d'arte cosmatesca e un bel soffitto rifatto da Clemente VIII, mentre il mosaico dell'abside venne eseguito nel secolo XVI su cartone del Cavalier d'Arpino.

Questa diaconia, posta all'inizio della via Appia, e "ante Portam Latinam" ricorda la fecondità del seme che non muore.

Dal convento attiguo già delle Monache Turchine della beata Fornari, ora i Servi della Carità (Rosminiani) fanno partire la processione stazionale dal piccolo sacello bramantesco di “S.Giovanni in aleo” nel luogo tradizionale dello stesso martirio, rimasto senza effetti, che sarebbe stato inflitto all’Evangelista Giovanni.  Nonostante la brevità del percorso, è particolarmente interessante poter realizzare interamente il rito stazionale.

  

S. Giovanni a Porta Latina

53 posted on 04/04/2009 10:33:52 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Giovanni in Laterano 
 

Domenica delle Palme
  

Inizia  il tempo più importante della Quaresima: la “Settimana Maggiore” o Santa ed è giusto che cominci dalla cattedrale dell'Urbe, San Giovanni in Laterano, cioè dalla chiesa "caput et mater" di tutte le chiese del mondo.

Sembra che originariamente il rito stazionale e Benedizione delle Palme fossero separati; più tardi furono riuniti ma tutto avveniva nella basilica: non si conosce, infatti, una “chiesa collecta” per questo giorno.

Il rito della benedizione delle Palme comportava che una processione del clero che sostava fuori dalla chiesa dovesse bussare con l’asta della croce per farsi aprire, mentre venivano eseguiti canti latini, che il popolo considerava come un lamento dello stesso clero rimasto fuori.

Dalla combustione dei resti delle palme benedette venivano poi ricavate “le ceneri” per la quaresima dell’anno seguente.

Il Cardinale Schuster indica come la liturgia di questo giorno risalga al periodo aureo della legislazione liturgica.

La peregrinazione di questa domenica degli ulivi ha molteplici richiami; di questi parlano le venerande mura della cattedrale del mondo ripetendo che solo seguendo il Cristo, non nel trionfo effimero della terra ma nel dolore e nella passione, si  giunge senz'altro alla Resurrezione.

   

St. John Lateran

54 posted on 04/05/2009 10:15:39 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a Santa Prassede
 

Lunedì della Settimana Santa 

  

Prassede e Pudenziana erano, secondo la tradizione, le due figlie sante del senatore Pudente anch'egli santo. I due figli, invece erano piuttosto discoli e anticristiani. Abbiamo già visto che un Titulus Praxidae è attestato già alla fine del IV secolo.

Nel titolo di Santa Prassede, Pasquale I dette onorata sepoltura a 2300 martiri. Anche questa chiesa, come Sant'Eusebio e San Martino ai Monti, sorge dove fu il clivo suburrano.

La prima memoria risale all'anno 499 poiché sappiamo che nel Concilio di Papa Simmaco intervennero due preti di questo titolo. Si vuole anche che Pasquale I pontefice sia stato titolare di Santa Prassede e che, da pontefice, la fece completamente restaurare dotandola dei mosaici, che ancor'oggi ne ornano l'abside e l'arco trionfale.

Le spoglie della santa titolare riposano nella cappella sotto l'altare maggiore; sono qui visibili anche dipinti con scene del martirio dei Santi Celso, Giuliano, Crisanto, Daria, Ilaria, Giasone e Mauro. E questo fa pensare che qui, agli albori del secolo IX, papa Pasquale I ne ordinasse il trasporto dei corpi.

San Carlo Borromeo fu titolare di questa chiesa e vi fece compiere importantissimi lavori; successivamente, attraverso i secoli, contribuirono al suo abbellimento Alessandro de' Medici, che fu poi papa Leone XI e che fece affrescare la navata principale; nel 1730 il Cardinal Luigi Pico della Mirandola, che fece costruire il sontuoso altare maggiore.  

La cappella bizantina, dove è conservata una colonna che si dice essere quella della flagellazione di Nostro Signore, è tutta rivestita in mosaico e qui sono composte le spoglie mortali dei Santi Zenone e Valentino qui volute dal papa Pasquale I.

Tutto lo splendore di questo tempio mette in risalto la Passione di Cristo davanti alla colonna Santa dove fu legato il Salvatore. Le parole del profeta acquistano qui drammaticità ho dato il mio corpo a quelli che mi percuotevano…. non ho nascosto la mia faccia a chi mi sputacchiava.

In questa luce si compie la peregrinazione quaresimale di oggi. 

  

S. Prassede all'Esquilino

             


55 posted on 04/07/2009 12:44:44 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a Santa Prisca
 

Martedì della Settimana Santa

  

E' questa l'ultima stazione ordinaria della quaresima che si svolge sul sacro colle dell'Aventino nella chiesa di Santa Prisca.

Questa fu un tempo la casa della Santa titolare abitata anche da Aquila e da Prisco, i due coniugi che ospitarono Pietro ed esposero la loro vita per salvare Paolo, quando era nel porto efesino in oriente. 

Questo fatto è confermato nel rinvenimento di una casa romana avvenuto nel 1776 con dipinti e da altri monumenti cristiani.

Al tempo di Pio VI si scoprì anche un oratorio con pitture del IV secolo inneggianti ai due Principi degli Apostoli.

Mentre, seguendo il tragitto sull'Aventino dell'ultima processione stazionale della Santa Quaresima, viene innalzata la testimonianza come ricordato da Paolo, che dice "noi dobbiamo gloriarci della croce di Cristo in cui è la salvezza la vita e la nostra resurrezione" e perciò ci congedano le parole del salmista, che conclude "faccia Egli risplendere il suo volto su di noi".

   

S. Prisca all'Aventino

56 posted on 04/08/2009 10:32:29 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Santa Maria Maggiore

Santa Maria Maggiore

Mercoledì (detto “Tempora”) della I settimana di Quaresima

Le tre Stazioni a Santa Maria Maggiore hanno sempre avuto significato di devozione alla Madonna, come quella della prima, che accompagnava gli Ordinandi al Presbiterato e al Diaconato, i quali nella domenica seguente, li avrebbero ricevuti in San Pietro. Per questo chiedevano la protezione della Madre celeste di Cristo e della Chiesa.

Una basilica all’Esquilino sarebbe stata costruita dal Papa Liberio, alla caduta della neve nel mese di Agosto del 352. Sopra di essa Papa Sisto III avrebbe costruito l’attuale. Gli scavi non hanno confermato l’esistenza di una basilica liberiana, ma solo quella di Sisto III (432-440), come è indicato nell’arco interno. Si potrebbe pensare che Papa Liberio l’avesse cominciata e Papa Sisto, un anno dopo che il Concilio di Efeso aveva proclamato legittimo l’appellativo di Theotòkos ovvero Madre di Dio l'avesse portata a termine quale “monumento” della divina maternità di Maria. Ed è questo il più grande al mondo dedicato alla Vergine.

Infatti, la Madonna "nostra salute" - attribuita a San Luca - accoglie nella grandiosa cappella borghesiana, il pellegrino che viene a pregarla come salute del popolo romano.

Il Fiat della Vergine ha in questo tempio la sua mirabile apoteosi terrena che si riallaccia direttamente agli eventi che la fecero divenire Madre del Redentore e corredentrice del genere umano. Dopo aver ammirato i resti della santa cuna di Betlemme dove fu adagiato il Salvatore del mondo e che si trova nella sottostante cripta così splendidamente completata da Virginio Vespignani, si esce da questo tempio così ricco di insegnamenti ma altrettanto eloquente di amore materno, che sempre elargisce la tenerissima Madre.

  

St. Mary Major

57 posted on 04/08/2009 10:33:00 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Giovanni in Laterano 
 

Domenica II di Quaresima

 

E' questa la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione. La storia di questa Arcibasilica è quanto mai complessa, tra costruzioni, distruzioni, incendi, terremoti, invasioni e attentati ed altrettante ricostruzioni e restauri. 

Se oggi la liturgia c'invita per la stazione quaresimale "caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis" segno è che una delle più grandi solennità dell'anno ecclesiastico si svolge nel tempio, che sorse su quelle che furono le "egregiae Lateranorum aedes".

Prima ancora dell'editto di Milano, quando Papa Melchiade tenne un Sinodo antidonastica in un luogo di culto della "domus Faustae" (l'antica sede dei Laterani), questo Pontefice curò la costruzione della grande basilica costantiniana consacrata nel 318 (negli scavi fatti sotto la basilica sfila tutta la storia), fino all'attuale commissionata dal Papa Innocenzo X al Borromini per il giubileo del 1650. Il Papa Clemente XII (1730-1740) aggiunse la maestosa facciata che ammiriamo sormontata dalle 15 gigantesche statue, e Leone XIII (1878-1903) l'abside e il coro con il recupero, per quanto possibile, del mosaico dei Torriti. Qui abitarono i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).

Qui vengono ancora celebrate cinque Stazioni: I Domenica (già inizio) di Quaresima; Domenica delle Palme (inizio della Settimana Maggiore); Giovedì Santo (inizio del Triduo Sacro); Sabato Santo (Pasqua); Sabato in Albis (deposizione della "veste bianca" nella grande veglia simile a quella pasquale).

Anche questa chiesa, la prima nella diocesi di Roma, in anni recenti compresi tra il 1980 e il 1990 subì danneggiamenti gravi a causa di un attentato dinamitardo, che contemporaneamente fu compiuto anche in un altro tempio romano quello di S. Giorgio al Velabro.

St. John Lateran

58 posted on 04/09/2009 12:38:10 PM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a Santa Croce in Gerusalemme

Santa Croce in Gerusalemme

IV domenica di Quaresima

 

Molti restano stupiti da questo nome: "perché in Gerusalemme se è a Roma"? Si meraviglierebbero ancora di più se sapessero che anticamente veniva semplicemente chiamata “la Gerusalemme” . Quando Sant’Elena, pochi mesi prima di morire nel 326, tornò da Gerusalemme carica di reliquie, ne aveva una un po’ strana: aveva riempito la stiva di una nave con terra scavata nei luoghi più santi di Gerusalemme.

Questa terra fu distesa sotto le lastre marmoree di quel locale del “Palazzo Sessoriano” la reggia degli imperatori Severi, che doveva diventare poi la cappella privata di Sant’Elena, dove vennero radunate le preziose reliquie portate dalla Palestina.

Tanto che nel 1743 quando venne rialzato di alcuni metri, il pavimento della basilica non venne toccato per rispetto di quella cappella; anche oggi per arrivarci si debbono scendere parecchi scalini.

L'affresco meraviglioso che occupa tutto il catino dell'abside e che forse, in questa chiesa tanto deturpata, è il monumento più bello che rappresenta con ammirevole verismo il ritrovamento di queste reliquie. Inoltre diversi quadri fusi in un unico affresco omogeneo per la gamma dei colori sono lì a rappresentare l'invenzione della Croce.In questa stazione si celebra la festa della Croce e la festa della mistica celeste Gerusalemme; infatti se lo spirito non è esaltato dalla visione dei monumenti sono le reliquie e la liturgia a parlare direttamente al cuore di tutti.

   

S. Croce in Gerusalemme

59 posted on 04/11/2009 11:12:27 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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Stazione a San Giovanni in Laterano 
 

Domenica II di Quaresima

E' questa la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione. La storia di questa Arcibasilica è quanto mai complessa, tra costruzioni, distruzioni, incendi, terremoti, invasioni e attentati ed altrettante ricostruzioni e restauri. 

Se oggi la liturgia c'invita per la stazione quaresimale "caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis" segno è che una delle più grandi solennità dell'anno ecclesiastico si svolge nel tempio, che sorse su quelle che furono le "egregiae Lateranorum aedes".

Prima ancora dell'editto di Milano, quando Papa Melchiade tenne un Sinodo antidonastica in un luogo di culto della "domus Faustae" (l'antica sede dei Laterani), questo Pontefice curò la costruzione della grande basilica costantiniana consacrata nel 318 (negli scavi fatti sotto la basilica sfila tutta la storia), fino all'attuale commissionata dal Papa Innocenzo X al Borromini per il giubileo del 1650. Il Papa Clemente XII (1730-1740) aggiunse la maestosa facciata che ammiriamo sormontata dalle 15 gigantesche statue, e Leone XIII (1878-1903) l'abside e il coro con il recupero, per quanto possibile, del mosaico dei Torriti. Qui abitarono i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).

Qui vengono ancora celebrate cinque Stazioni: I Domenica (già inizio) di Quaresima; Domenica delle Palme (inizio della Settimana Maggiore); Giovedì Santo (inizio del Triduo Sacro); Sabato Santo (Pasqua); Sabato in Albis (deposizione della "veste bianca" nella grande veglia simile a quella pasquale).

Anche questa chiesa, la prima nella diocesi di Roma, in anni recenti compresi tra il 1980 e il 1990 subì danneggiamenti gravi a causa di un attentato dinamitardo, che contemporaneamente fu compiuto anche in un altro tempio romano quello di S. Giorgio al Velabro.

 



60 posted on 04/11/2009 11:14:03 AM PDT by Salvation ( †With God all things are possible.†)
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